Enzo Fortuna (1921-1979)

Enzo Fortuna (1921-1979) si laurea in Architettura a Roma nel 1946. Iscritto all'albo degli architetti della provincia di Catania, concentra la sua attività professionale prevalentemente nella provincia di Siracusa. I materiali conservati comprendono la maggior parte della documentazione relativa all’attività professionale dell’architetto, attivo a Siracusa fra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta del Novecento. L’archivio documenta una professione articolata tanto nella tipologia degli incarichi, quanto nella committenza. Una cospicua sezione riguarda l’edilizia popolare e sovvenzionata, fra cui si ricordano, tra il 1955 e il 1963, i progetti per nove complessi edilizi di abitazioni per lavoratori Ina-Casa e Gescal. Del 1957 è il progetto segnalato al concorso internazionale per il Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa. I progetti per la costruzione di scuole e asili per il comune di Siracusa, per numerosi altri comuni della provincia e per Caltagirone interessano un arco temporale che va dal 1949 al 1963. Fra gli edifici religiosi si ricordano la chiesa di S. Giuseppe a Cassibile (1959), quella di S. Lucia a Floridia (1963) e di S. Focà a Melilli (1963). La collaborazione con la Soprintendenza ai Monumenti della Sicilia Orientale vede la realizzazione dei restauri della chiesa di S. Martino (1948), di S. Pietro (1951), dell’Antiquarium delle Catacombe di S. Giovanni (1955) e di Palazzo Bellomo (1952).

L’archivio raccoglie non solo i disegni, ma tutta la documentazione ad essi relativa (dalla corrispondenza con i committenti, ai capitolati d’appalto, alla documentazione di cantiere) ed offre uno spaccato significativo dell’attività edilizia del periodo in questione. Una documentazione particolarmente ricca riguarda il lungo cantiere di restauro e adattamento museale di Palazzo Bellomo, a tutt’oggi uno dei poli di maggiore interesse culturale della città. La sezione documentaria relativa al Bellomo, che si presenta complessivamente in buono stato, è già stata oggetto di un primo inventario. Gli altri materiali archivistici si presentano in condizioni di conservazione molto variabili: per alcuni risulta urgente un intervento di restauro, mentre per altri la digitalizzazione rappresenta anche l’unica maniera di salvare la documentazione, a causa della estrema compromissione del supporto cartaceo.

La consistenza complessiva è di 58 faldoni.

Il Fondo Enzo Fortuna è pervenuto alla struttura nel 2008, grazie a donazione da parte del figlio Luigi e dalla nuora Doretta Pantano.